Testo - "Come l'onda... Novelle" Luigi Capuana

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Sono passati tanti anni, ma ancora ricordo lucidamente i più minuti
particolari di questo episodio della mia vita.

I cavalli scalpitavano impazienti nella strada, un po' distante dalla
porticina dell'orto dove io stavo a origliare. Sentivo, di quando in
quando, il rumore delle catenelle e di tutti gli arnesi a ogni scossone
che i poveri animali accompagnavano con una specie di sternuto. Mi
pareva impossibile che non nitrissero, e col pensiero li ringraziavo
della intelligente riserbatezza mostrata in quel punto.

Aspettavo da un'ora.

Era nuvolo. Il vento stormiva furioso fra gli alberi e mi recava
interrottamente all'orecchio rumori cupi, lontani, che somigliavano a
urli, a lamenti, a grida confuse e mi facevano trasalire.

Provavo intanto vivissima compiacenza di quelle sensazioni notturne.
Passare, d'un tratto, dalla monotona vita di provincia a una bizzarra
avventura, che aveva la doppia attrattiva del pericolo e dell'ignoto,
per uno che languiva nella noia era anche un po' troppo. Sentivo
ridestato in fondo al cuore qualcosa rimasto lì da lungo tempo a
dormire; respiravo più liberamente; riconoscevo con sodisfazione che non
ero già vecchio a trentasei anni.

L'immensa solitudine da cui ero circondato; la vallata che il vento
riempiva dei suoi strani sibili; l'oscurità della notte senza luna, che
trasformava l'aspetto degli alberi e dei luoghi in un insieme fantastico
e pauroso, privo di contorni e di limite, tutto serviva a comporre uno
sfondo, che si adattava benissimo alla natura della mia impresa ed alla
singolare situazione dell'animo mio.

Aspettavo, ripeto, da un'ora. Nel villino e nell'orto non fiatava anima
viva.

- Verrà? Non verrà? Che qualche impedimento abbia sconvolto i nostri
piani? Ch'ella si sia pentita all'ultimo momento?

Appoggiato allo stipite della porticina dell'orto, ruminavo da un pezzo
queste domande, quando udii girar la chiave nella toppa.

Mi tirai da parte, trattenendo il respiro.

La porta si aperse lentamente; una testa si affacciò indistinta
nell'ombra e stette un istante ad ascoltare; poi ecco sul legno i tre
colpi convenuti.