Testo - "Èl Sgner Pirein" Antonio Fiacchi

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Anche lì, me non l'ho mai capita, quella cossa di dire, siamo tutti
italiani, siam stretti ad un patto, paghiamo tutti le tasse nella
stessa maniera, e perchè mo dei concittadini si possono tuffare nelle
onde, che ne hanno sino alla gola, che è poi per quello che si anegano,
mèinter alter che i tùffen e che ne avrebbero di necessità, nossignori
che an s'in trova neanche un pentolino?!

Non cè la giostizia distributiva di dire si abbia tutti un mare e tutti
un'alpe! Ma non dovrebbe tardar molto l'epoca della vera uguaglianza,
che ognuno abbia la sua brava porzione di mare, di monte e di pianura,
da farsene quel che si vuole...

Basta l'Ergia, puvreina, non potendo sfogarsi in altro, si vestiva
cossì per casa in costume da bagno, che non dovrei dirlo che è mia
figlia, ma era una vera galanteria... Ci fu il signor curato che venne
a fare lo stato delle anime parochiali, col guardiano che ci portava il
calamajo, che puvrètt si gettò a ridere, e domandò se l'era il seguito
della edea fissa, osservando che per quant as trattass d'una semplice
esposizione ossea, però era bene che una giovinetta figlia dei miei
cari genitori, comme si chiama lei quanto ci scrive, vestisse da donna
compagno delle altre.