Pressochè tutti gli Stati, e tutte le nazioni europee camminarono sopra
linee parallele, e durante un numero quasi identico di secoli, dalla
barbarie cioè dei bassi tempi alla odierna civiltà. - Alcune camminarono
con più celere passo di altre, aiutate o dalla propria loro indole, o da
circostanze favorevoli, alcune rimasero e tuttora rimangono qualche poco
addietro: ma tutte hanno la faccia volta verso la stessa meta; tutte
incontrarono ostacoli pressochè identici e della medesima natura, li
combatterono con armi simili, e ne trionfarono in modo più o meno
completo, a prezzo di maggiori o minori sacrifizi. Quelle nazioni o
quelli Stati, che ancora non raggiunsero il punto in cui trovasi il più
gran numero delle nazioni e degli stati di Europa, sono però assicurate
di raggiungerlo esse pure in breve, seguendo i passi delle prime, cioè
delle più celeri. Le tappe sono per così dire segnate dalla storia, che
ne addita come i popoli si aggrupparono componendo gli Stati, e tendendo
per prima cosa ad ingrandirsi a dispendio dei vicini; i piccoli gruppi,
essendo come stati assorbiti e trangugiati dai maggiori, scomparvero
dalla scena, e come i capi delle nazioni deposero di quando in quando la
spada per assestare i loro possessi ed afforzare la loro autorità. Tutti
ebbero a combattere il medesimo avversario, il feudalismo. - Quei
potenti baroni dell'età media, che avevano aiutato uno dei loro ad
accumulare armati e ricchezze sufficienti per mantenersi al di sopra
delle altre picciole nazioni, o per incorporarsele, diventarono ben
presto rivali del capo da essi scelto e creato. - Allora cominciò la
interna lotta delle monarchie contro i feudatarii, lotta lunghissima e
tremenda, nella quale le monarchie trionfarono mediante l'abuso della
forza unita alla perfidia e alla crudeltà, e di cui, se non tutte, buon
numero almeno delle Case regnanti di Europa, porta la pena, nella
diffidenza e nella secreta avversione che la loro autorità, e qualche
volta il solo nome di Re desta nei popoli che loro obbediscono.
L'Italia sola ha tenuto altre vie; l'Italia sola ha una storia tutta
propria. - Mentre le altre nazioni europee, formate di elementi
barbarici e di pochi avanzi degli antichi popoli soggetti dell'Impero
Romano, muovevano i primi passi verso la civiltà, l'Italia, già signora
del mondo allora conosciuto, decadeva e deperiva. - Culla di quel popolo
straordinario, che si era fatto una civiltà anzi tempo e prematura, ma
grande e bella, l'Italia fu sempre una eccezione nella storia. - Essa
non ha mai nè dimenticata nè intieramente abbandonata la romana civiltà;
anzi ne serba tuttora quei brani che non contrastano al cristianesimo e
alle moderne nozioni del diritto e della morale.
linee parallele, e durante un numero quasi identico di secoli, dalla
barbarie cioè dei bassi tempi alla odierna civiltà. - Alcune camminarono
con più celere passo di altre, aiutate o dalla propria loro indole, o da
circostanze favorevoli, alcune rimasero e tuttora rimangono qualche poco
addietro: ma tutte hanno la faccia volta verso la stessa meta; tutte
incontrarono ostacoli pressochè identici e della medesima natura, li
combatterono con armi simili, e ne trionfarono in modo più o meno
completo, a prezzo di maggiori o minori sacrifizi. Quelle nazioni o
quelli Stati, che ancora non raggiunsero il punto in cui trovasi il più
gran numero delle nazioni e degli stati di Europa, sono però assicurate
di raggiungerlo esse pure in breve, seguendo i passi delle prime, cioè
delle più celeri. Le tappe sono per così dire segnate dalla storia, che
ne addita come i popoli si aggrupparono componendo gli Stati, e tendendo
per prima cosa ad ingrandirsi a dispendio dei vicini; i piccoli gruppi,
essendo come stati assorbiti e trangugiati dai maggiori, scomparvero
dalla scena, e come i capi delle nazioni deposero di quando in quando la
spada per assestare i loro possessi ed afforzare la loro autorità. Tutti
ebbero a combattere il medesimo avversario, il feudalismo. - Quei
potenti baroni dell'età media, che avevano aiutato uno dei loro ad
accumulare armati e ricchezze sufficienti per mantenersi al di sopra
delle altre picciole nazioni, o per incorporarsele, diventarono ben
presto rivali del capo da essi scelto e creato. - Allora cominciò la
interna lotta delle monarchie contro i feudatarii, lotta lunghissima e
tremenda, nella quale le monarchie trionfarono mediante l'abuso della
forza unita alla perfidia e alla crudeltà, e di cui, se non tutte, buon
numero almeno delle Case regnanti di Europa, porta la pena, nella
diffidenza e nella secreta avversione che la loro autorità, e qualche
volta il solo nome di Re desta nei popoli che loro obbediscono.
L'Italia sola ha tenuto altre vie; l'Italia sola ha una storia tutta
propria. - Mentre le altre nazioni europee, formate di elementi
barbarici e di pochi avanzi degli antichi popoli soggetti dell'Impero
Romano, muovevano i primi passi verso la civiltà, l'Italia, già signora
del mondo allora conosciuto, decadeva e deperiva. - Culla di quel popolo
straordinario, che si era fatto una civiltà anzi tempo e prematura, ma
grande e bella, l'Italia fu sempre una eccezione nella storia. - Essa
non ha mai nè dimenticata nè intieramente abbandonata la romana civiltà;
anzi ne serba tuttora quei brani che non contrastano al cristianesimo e
alle moderne nozioni del diritto e della morale.