Testo - "Il Sogno" Ada Negri

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Non ti basto, lo so. Già i tuoi grandi occhi
guardano a un sogno ov'io non oso entrare.
Già sulla soglia sei, fra rose chiare
che sbocciando ti splendono ai ginocchi.

Già tu ascolti-e un po' piangi, e un po' sorridi-
musiche dolci ch'io non odo più.
Piccola mia, fragile amore, tu
sei dunque come i passeri dei nidi?...

.... Vento di primavera, erbe novelle,
gemme sui rami, nuvole nei cieli,
cantar di fonti, verdeggiar di steli
promessi al caldo oro del grano, stelle

fulgide come sguardi, novità
di tutto, ansia di spremer da ogni foglia
il succo, da ogni affetto che germoglia
il suo mistero d'immortalità!...

Non io ti mostrerò le cicatrici
del cuor, le rosse stimmate, sì a fondo
incise, che la vita è nel profondo
attossicata sino alle radici.

E quand'anche il facessi, i passi snelli
non fermeresti tu sulla tua strada,
tu, che infili cristalli di rugiada
per farne serto ai morbidi capelli.

No!... Vivi l'ora tua, che una sol volta
si vive!... Piangerai dopo. È il tributo
sacro. Ma da timor gelido e muto
l'ora divina a te non venga tolta.